Al
fine di consentire l'analisi approfondita dei
portali del centro storico della città di Udine, sono stati
messi a punto due strumenti, il REPERTORIO DEI PORTALI DEL
CENTRO STORICO DI UDINE
e il CATALOGO
DEI PORTALI DEL
CENTRO STORICO DI UDINE,
caratterizzati da due diversi livelli di dettaglio.
Il
REPERTORIO DEI
PORTALI DEL
CENTRO STORICO DI UDINE raccoglie e ordina 252
portali cittadini.
Nato come documento
di sintesi, insieme di schede informatizzate di
facile lettura cui è stato affidato il compito di riunire in forma compatta le
principali valenze di ciascuna delle unità della popolazione
oggetto di studio, il REPERTORIO DEI
PORTALI DEL
CENTRO STORICO DI UDINE si
è, peraltro, rivelato efficace mezzo di analisi,
che ha permesso un agevole
confronto tra portali fisicamente lontani, ma accomunati
da elementi ricorrenti, non evidenti e non razionalizzabili se
non nel continuo
passare da una scheda all'altra,
seguendo percorsi tanto logici quanto istintivi, in
tempi
resi compatibili alla
velocità del pensiero dalla
rapidità di risposta dello strumento informatico.
Parallelamente
alla realizzazione del REPERTORIO
DEI PORTALI DI UDINE
è stato messo a punto il CATALOGO DI UDINE,
con l'intenzione di fornire una descrizione dettagliata, più
approfondita, di 172
portali significativi,
scelti tra quelli inseriti nel REPERTORIO.
Traccia iniziale per
la sua stesura è stato lo schema di catalogazione
già utilizzato per uno studio dei portali del Centro antico
di
Napoli, come sviluppato da un lavoro di Dottorato di Ricerca in
Recupero Edilizio e Innovazione Tecnologica, presso il Dipartimento di
Ingegneria Edile dell’Università di Napoli
Federico II374.
La possibilità di disporre di una serie di dati strutturati ha portato, quindi, alla messa a punto di un database, collegato al CATALOGO, interrogabile secondo alcune voci di interesse. |
374 Cfr. C. Sansone, I portali lapidei dei palazzi nel centro antico di Napoli: lettura tipologica e analisi del degrado, 2002. |
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STRUTTURAZIONE
DEL REPERTORIO Il REPERTORIO DEI PORTALI DEL CENTRO STORICO DI UDINE è stato strutturato in una scheda che riassume gli elementi salienti relativi alla localizzazione, alla datazione (certa o presunta), alla forma, al materiale, alla lavorazione, integrati dall’indicazione dei principali riferimenti bibliografici sull’edificio di pertinenza, da eventuali note, dalla specificazione soggettiva di appartenenza del manufatto a una produzione di pregio o corrente, dati utili a una sua rapida collocazione e conoscenza. Ogni scheda è organizzata secondo 16 campi descrittivi: CAMPO 1 - denominazione corrente, qualora in uso, dell’edificio o del portale CAMPO 2 - località: Udine CAMPO 3 - indirizzo: via/piazza e numerazione attuale CAMPO 4 - numerazione storica, riferita all’ordinamento nella Pianta della Città di Udine, in scala 1:2000, dell’ingegner Antonio Lavagnolo (1847), elemento ordinatore antecedente l'attuale strutturazione della nomenclatura viaria (l'introduzione della specificazione "_nn", a seguire la numerazione storica, con nn = 1,2,... indica la presenza di più manufatti nello stesso immobile) CAMPO 5 - periodo di realizzazione, secolo o data di costruzione, dove il termine "presunto", quando specificato, indica un periodo non supportato da fonti esplicite, ma derivante da considerazioni personali sulla storia del manufatto e/o sulle valenze stilistiche rilevate CAMPO 6 - uso originario del portale: accesso pedonale o accesso carraio, in quanto elemento condizionante il progetto CAMPO 7 - qualità del manufatto in relazione al costruito, con distinzione tra una produzione di tipo corrente e una produzione di pregio CAMPO 8 - disegno del portale, distinguendo tra un impianto semplice, definito da un unico ordine architettonico, e la presenza di due ordini sovrapposti, comune ai riferimenti stilistici tardo cinquecenteschi e barocchi CAMPO 9 - aperture (assenti, superiori o laterali), connotanti i portali che presentano una relazione forte con gli elementi costruttivi contigui (porte/finestre) nella composizione del disegno di facciata CAMPO 10 - traverso, con indicazione dell’elemento prevalente: architrave, piattabanda, archivolto, arco CAMPO 11 - tipo di arco (se presente) con indicazione della forma, distinguendo tra: a tutto sesto, ribassato, policentrico CAMPO 12 - elementi del traverso, a indicazione della tecnica di realizzazione con elementi squadrati, modanati, lavorati, misti, o bugne lisce, bugne lavorate, bugne rustiche CAMPO 13 - materiale prevalente, con indicazione precisa, se facilmente rilevabile, o generica, nel caso di incertezza nella provenienza CAMPO 14 - indicazioni bibliografiche principali sull’edificio e sul portale; per i portali udinesi è sempre presente il riferimento all’opera: Masutti Vittoria (a cura di), 1983-1988, Giovanni Battista della Porta, Memorie sulle antiche case di Udine, Istituto per l’Enciclopedia del Friuli - Venezia Giulia, Udine, che raccoglie, ordinata secondo la numerazione della Pianta della Città di Udine dell'ingegner Antonio Lavagnolo, per ciascun edificio, estratti dei documenti d'archivio conosciuti CAMPO 15 - osservazioni, a indicazioni di aspetti di rilievo non compresi nei campi definiti precedentemente CAMPO 16 - immagine del portale. |
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IL REPERTORIO COME STRUMENTO DI
LETTURA DELLA CONSISTENZA DI PORTE, PORTONI E PORTALI NEL CENTRO STORICO DI UDINE Lo spoglio mirato delle schede del REPERTORIO DEI PORTALI DEL CENTRO STORICO DI UDINE può permettere una formulazione di alcuni approfondimenti, spulciature a latere di quanto precedentemente sintetizzato e indicazione di una diversa chiave di lettura del materiale raccolto, che, anche se pericolosamente vicina al pedante spoglio di un catalogo, è base per la formulazione di osservazioni altre. Ad esempio, è possibile evidenziare una prima distinzione tra portali isolati e portali con aperture superiori e laterali in contiguità, intendendo in questo caso la presenza di porte e finestre in relazione tale con il portale da determinare un elemento di facciata continuo, formalmente indivisibile. Rappresentano casi emblematici, in tal senso, il portale dell’ingresso sud del Castello (L1653_1), il portale di palazzo Antonini (via Gemona 5, L1544) e palazzo Bartolini (piazzetta Marconi 8, L1595_2), elementi di tale importanza da interessare, con le aperture in contiguità, l’intera composizione della facciata. In misura minore, alcuni portali vanno ad interessare, per la contiguità con le aperture laterali, una parte di facciata superiore al loro reale ingombro, pur non definendone totalmente la composizione. È il caso, ad esempio, dei portali di palazzo Billia-Concina (via Rialto 5, L0786), di palazzo Otellio (piazza I Maggio, L1683), di palazzo Mattioli-Caimo-Frova (via Mazzini 16, L0921), di palazzo Polcenigo-Garzolini-Toppo-Wassermann (via Gemona 92, L1397) del portale principale dell’ex Seminario, ex Tribunale (via Treppo 4, L1684_2). Più frequenti i portali organizzati secondo due livelli: il portale vero e proprio e, superiormente, alcune porte o finestre, secondo la distribuzione comune dei palazzi cittadini che vede al piano terreno l’ingresso a un androne, che distribuisce gli accessi ai piani e al cortile sul retro dell’immobile, e al piano superiore, in corrispondenza a questa, il salone d’onore. Le aperture sono in genere caratterizzate dalla presenza di un balcone, a raso o sporgente, a definire con le sue modanature d’imposta la cornice del portale sottostante. Numerosissimi sono gli esempi di questo tipo. Nel caso di tre aperture superiori, sono degni di particolare attenzione i bei portali di palazzo Daneluzzi-Deciani-Braida (via Aquileia 33, L0025), di palazzo Zignoni-Margreth (via Grazzano 7, L0379), di palazzo Valvason-Morpurgo (via Savorgnana 12, L0426), di palazzo Florio (via Palladio 8, L0914_3), di palazzo Colloredo-Orgnani (via Marinoni 10, L0948), di palazzo Montegnacco-Berghinz-de Concina (via Mantica 40, L1160), di palazzo Antonini-Belgrado (piazza Patriarcato 3, L1859), di palazzo Colloredo (via Aquileia 22, L2051). Rari i casi di due aperture superiori, in qualche modo riconducibili a uno schema caratteristico dei palazzetti della montagna carnica375, tra i quali: casa dall'Acqua-de Puppi (via Cussignacco 5, L0155), casa di Prampero (via Mantica 28, L1100_1), casa Spilimbergo-Iurizza (via Portanuova 17, L1588). Nel caso di un’unica apertura superiore si segnalano: palazzo Strassoldo-Gallici (via Savorgnana 26, L0087_1), casa Pirona (via del Sale12, L0504_2), casa Politi-Camavitto (via Zanon 6, L0701), Palazzo Brazzà (via Zanon 16, L0703), palazzo Zucco (via Paolo Sarpi 12, L0877), palazzo Braida (via Marinoni 47, L0938), palazzo Fistulario-Plateo-de Portis (via Marinoni 14, L0950), palazzo Caporiacco (via Giovanni da Udine 23, L1525_2), palazzo de Brandis (piazzetta Antonini 6, L1543), casa Bratteolo-Fabrizi-Kircher (via Portanuova 19, L1587), palazzo Cassini-Camucio (largo Cappuccini 8, L1873), palazzo del Giudice-Rocchis (via Aquileia 16, L2049). La contiguità con le aperture superiori si estende anche al secondo piano in due soli casi: il portale di palazzo Attimis-Maniago (via Poscolle 43, L0631), su tre campate, e il portale di palazzo Pavona-Asquini (via Manin 16, L1670), su un’unica campata. Tra i portali ad apertura semplice, la distinzione fondamentale operabile è quella fra portali cinqecenteschi architravati, a vano rettangolare, con fascia e cornice, e portali bugnati cinquecenteschi, seicenteschi e settecenteschi, a piattabanda o arco a tutto sesto, già ampiamente descritti in dettaglio nei paragrafi dedicati ai relativi periodi di realizzazione. Per questi ultimi è possibile operare una distinzione tra i portali a bugne rustiche, a bugne lavorate e a bugne lisce. Appartengono al primo gruppo, tra gli altri, i portali dell’ex Collegio Barnabiti (via Ginnasio Vecchio13, L0112), del già palazzo Gropplero (via Carducci 1, L0037), di piazza Garibaldi 20 (L0386), delle aperture laterali del palazzo del Monte di Pietà (vicolo del Monte, via Mercatovecchio, vicolo del Carbone, via Pelliccerie, p. e. L0751_6), del retro di palazzo Gallici-Strassoldo (vicolo di Prampero 13B, L0087_2), di via Giovanni da Udine 5 (L1531), del palazzo delle Poste (via Prefettura 21A, L1850) e, ovviamente, l’Arco Bollani (piazza Libertà 3, L1651_1). Appartengono al gruppo di quelli a bugne lavorate, tra i tanti, i portali di: palazzo Gorgo-Maniago (via Viola 3, L0690_1), di casa Desia-Tommasoni (via Grazzano 10, L0172), dell’Istituto Renati, già Convento delle Rosarie (via Tomadini 13, L1736_1 e via Trento 4, L1736_3), di casa della Rovere (piazzetta Antonini 4, L1542), di via Cussignacco 17A (L0150), di via Pelliccerie 5 (L0752), del già palazzo Orgnani-Martina (via Zanon 1, L0859), di casa Andreuzzi-Zucco (via Mantica 26, L1096), di palazzo Antonini-Cernazai (via Tarcisio Petracco 8, L1277_2 e via Gemona 18, L1278) e di casa Rinoldi (via Liruti 22, L1435). Presentano una prevalente lavorazione a bugne lisce, tra i tanti, i portali di casa Venzoni (via Grazzano 16, L0173), di via Grazzano 50A (L0259), di via Grazzano 72 (L0274), di casa Varmo-Pers-Pascoli (via Grazzano 74, L0275), di via Grazzano 132 (L0326), di palazzo Susanna-di Prampero (via Stringer 5, L0427), di vicolo Brovedan (L0870_2 e L0870_3), di palazzo Florio (via Palladio 8, L0914_2), di palazzo Torriani (largo Carlo Melzi 4, L0947_3), di via Mazzini 7 (L1257), di via Deciani 24 (L1345), di via Deciani 13 (L1389), di via Giovanni da Udine 4 (L1422), dell’ex Seminario, ex palazzo del Tribunale (via Treppo 2, L1684_1; via Treppo 4, L1684_2; via Treppo 6, L1684_3), di palazzo della Porta (via Treppo 7, 1799_2), di casa Zucco-Belgrado (via Prefettura 12, L1819), di casa Spezzotti (via Prefettura 17A, L1823), di casa d’Arcano (vicolo d’Arcano, L2044_1 e via Aquileia 8, L2044_2), di casa Braida (via Aquileia 42, L2062). A lato di questi semplici approfondimenti, sarebbe possibile formulare interrogazioni più complesse, che andassero a coinvolgere più campi, contemporaneamente, a indicare alcuni aspetti alla cui definizione concorrono più fattori. Sarebbe così evidenziabile, per esempio, come i portali bugnati rappresentino essenzialmente delle aperture carraie, come la maggior parte dei portali di pregio sia collocata in corrispondenza delle vie maggiori della città, mentre i portali di produzione corrente siano di pertinenza dei borghi e delle vie secondarie, la presenza dei portali ottocenteschi essenzialmente lungo le direttrici di espansione urbana ecc. L’analisi dei diversi fattori risulterebbe sicuramente esaustiva, rischiando, però, di cadere nella pedanteria. |
375 Cfr. C. Ballerio C., Architettura minore a Udine, 1956. |
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LA SCHEDA
DI CATALOGO
Per
un sottoinsieme dei portali del REPERTORIO, come detto, si è
voluta approfondire l'analisi delle specificità
formali,
materiche e tecnologiche, mettendo a punto un CATALOGO dedicato,
strutturato in un database, interrogabile a video.
La scheda base el CATALOGO si compone di quattro sezioni (INFORMAZIONI GENERALI, CONTESTO, ASPETTI FORMALI, ASPETTI TECNOLOGICI) in cui la descrizione delle caratteristiche di interesse è operata all’interno di possibili scelte prestabilite. La prima sezione, INFORMAZIONI GENERALI, contiene le indicazioni relative alla denominazione dell’edificio considerato, qualora in uso, all’ubicazione, alla collocazione dell’edificio nella Pianta della R.a Città di Udine dell’ingegner Antonio Lavagnolo (1847), al periodo di realizzazione, certo o presunto, al materiale prevalente, alla qualità del manufatto, alle principali caratteristiche formali e tecnologiche, all'uso, dati coincidenti con quelli forniti nella corrispondente scheda del REPERTORIO DEI PORTALI DI UDINE. La seconda sezione della scheda, CONTESTO, si divide, a sua volta, in 4 parti. Nella prima parte, RELAZIONE CON IL CONTESTO URBANO, è individuata la posizione del manufatto - con riferimento all'abitato all'interno della terza cinta (cittadella)376 e ai borghi urbani che da questo si dipartono (Aquileia, Pracchiuso, Gemona, San Lazzaro, Poscolle, Cussignacco) - e all'importanza della posizione dell’edificio nella città (affaccio su via principale/via secondaria/piazza/slargo), indicando se questa differisca o meno da quella originaria. Nella seconda parte, RELAZIONE CON GLI EDIFICI CONTIGUI, è chiarito il rapporto con le costruzioni confinanti in relazione alla posizione del manufatto (in edificio isolato/edificio in linea/edificio d'angolo/muro di confine). Nella terza parte, RELAZIONE CON IL FORNTE STRADA, viene evidenziato l’uso attuale e passato del portale (accesso pedonale o carrabile). Nella quarta parte, RELAZIONE CON L'AREA EDIFICATA, il portale è messo in relazione con la distribuzione interna dell’edificio, chiarendo, cioè, se sia in comunicazione con un vano confinato, con uno spazio di ingresso (androne), con un cortile interno, comunemente pavimentato, o un più ampio cortile esterno, al fine di capire il suo ruolo nell’organizzazione spaziale dell’edificio. Corredano la parte scritta due stralci di mappa, estratti, rispettivamente, della Pianta della Città di Udine dell’ingegner Antonio Lavagnolo (1847), e della Carta Tecnica Comunale (anni '80), con posizionamento della costruzione in cui il portale è inserito. La terza sezione della scheda, ASPETTI FORMALI, definisce gli aspetti compositivi salienti del portale. In una prima parte, INSERIMENTO DI FACCIATA, viene indicato se il portale è ad altezza di piano o extra-piano, se un paramento lapideo lo completa lateralmente, se è isolato o se, e come, sussista contiguità con aperture superiori o laterali. In una seconda parte, SISTEMA COMPOSITIVO PORTALE, viene descritta la principale caratteristica formale del portale, cioè se questo sia realizzato secondo un unico ordine architettonico o con ordini sovrapposti. In una terza parte ELEMENTI DI COMPLETAMENTO PORTALE è indicato l’elenco degli elementi presenti nella composizione del portale (base, soglia, collegamento del piedritto al traverso, trabeazione, frontone, elementi decorativi). Per concludere, una quarta e quinta parte, CARATTERISTICHE APERTURE SUPERIORI e CARATTERISTICHE APERTURE LATERALI, definiscono la natura delle aperture secondarie eventualmente presenti (finestre o porte, con o senza balcone, a filo muro o sporgente). Corredano questa terza sezione della scheda un’immagine del fronte strada di cui il portale fa parte, uno schizzo del portale, con indicazione delle misure del varco e dell’ingombro, un’immagine delle aperture contigue, se presenti, o il dettaglio di un elemento di interesse. La quarta
sezione della
scheda, ASPETTI
TECNOLOGICI,
stabilisce, in otto parti, BASE, SOGLIA, PIEDRITTO, COLLEGAMENTO
DEL PIEDRITTO AL TRAVERSO, TRAVERSO, TRABEAZIONE, FRONTONE, ELEMENTI DECORATIVI,
le caratteristiche dei principali elementi che
compongono il portale, in relazione agli aspetti tecnologici e materici.
Le diverse parti sono completate da immagini di dettaglio degli elementi rilevanti. Nella prima parte, BASE, viene indicato il tipo di base del portale (squadrata/sagomata), e il materiale con cui è stata realizzata (a scelta tra pietra piasentina, pietra d’Istria, pietra vernadia, altra pietra specificabile, secondo uno schema ripreso in tutte le successive sezioni). Nella seconda parte, SOGLIA, viene specificato se questa sia a raso o rialzata rispetto al piano di calpestio e il materiale da cui è costituita. Nella terza parte, PIEDRITTO, è indicato il tipo di piedritto presente (a blocchi, a fascia, colonna, parastra, misto), degli elementi componenti (elementi squadrati, elementi modanati, elementi lavorati, bugne lisce, bugne lavorate, bugne rustiche) e il materiale utilizzato. Nella quarta parte, COLLEGAMENTO DEL PIEDRITTO AL TRAVERSO, è indicato il tipo di elemento costituente il collegamento tra piedritto e traverso (elemento squadrato, elementi modanato, elemento lavorato, elemento composto, bugna liscia, bugna lavorata, bugna rustica, capitello) e il materiale. Nella quinta parte, TRAVERSO, è indicato il tipo di traverso presente (architrave, piattabanda, arco ribassato, arco a tutto sesto, arco policentrico, archivolto), degli elementi componenti (elementi squadrati, elementi modanati, elementi lavorati, bugne lisce, bugne lavorate, bugne rustiche) e il materiale. Nella sesta parte, TRABEAZIONE, sono indicati gli elementi costituenti (cornice, fregio, fascia, altro elemento specificabile) e il materiale costituente. Nella settima parte, FRONTONE, definito il tipo di frontone (aperto o chiuso), ne è indicato il materiale. Nella ottava e ultima parte, ELEMENTI DECORATIVI, è descritto il tipo di elemento decorativo presente (mascherone, stemma, pannellature, volute, motivi floreali, statue, riccio in chiave, scritte, data specificabile, altro elemento specificabile) e il materiale costituente. Le diverse parti sono, chiaramente, compilate solo in presenza dell’elemento corrispondente, come definito nella sezione ELEMENTI DI COMPLETAMENTO DEL PORTALE nella seconda sezione della scheda. Corredano la parte scritta sei immagini corrispondenti alle parte specificate o, se assenti, immagini di dettagli di interesse. Per 21 di questi portali, la
scheda di catalogo generale è stata integrata dalla quinta
sezione, RILIEVI,
contenente
una descrizione dettagliata, strutturata in 3 rappresentazioni tematiche
distinte, delle caratteristiche dimensionali e di
lavorazione
degli elementi costituenti, come da rilievo diretto del manufatto.
Il RILIEVO DIMENSIONALE (IN CENTIMETRI) fornisce la restituzione frontale e in sezione orizzontale e verticale del rilievo di dettaglio in unità metriche decimali, con un’approssimazione dell’ordine del centimetro. Il RILIEVO DIMENSIONALE (IN PIEDI E ONCE), presenta la stessa restituzione, ma con indicazione delle misure nelle unità in uso in città prima dell’adozione del sistema metrico decimale: il piede di fabbrica di Udine (1 p = 34.048 cm) e l’oncia, sua dodicesima parte (1 o = 2.84 cm). Il RILIEVO CONCI E LAVORAZIONI PREVALENTI fornisce la suddivisione in conci del manufatto, spesso, peraltro, caratterizzata da bordi diversi da quelli definiti dalle linee formali della composizione377; in questo rilievo la parte grafica è corredata da immagini di dettaglio a descrizione delle lavorazioni prevalenti. |
376
In assenza di diversa indicazione bibliografica corrente, si è scelto di adottare per quest'area il termine "cittadella", come indicato in G. De Piero, I borghi e le piazze dell'antica città murata di Udine nella storia e nella cronaca, 1983. 377 Nelle opere in conci lapidei la difformità tra disegno architettonico e suddivisione degli elementi è un aspetto. |
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CONSULTAZIONE
DEL REPERTORIO E INTERROGAZIONE DEL CATALOGO A
video, le
schede del REPERTORIO
sono consultabili attivando
il collegamento I
PORTALI DI UDINE,
nel menu a sinistra dello schermo, e scegliendo il rimando ai 3 tipi di consultazione
possibili: ELENCO,
MAPPA, INTERROGAZIONE, indicati nella banda al piede.
Con ELENCO si attiva la lista di tutti i portali del REPERTORIO, ordinati secondo la numerazione storica utilizzata nella Pianta della Città di Udine dell'ingegner Antonio Lavagnolo (1847). Tale numerazione, come già indicato, partendo dal lato est di borgo Aquileia, segue con continuità le vie del centro storico, per terminare il suo percorso in posizione prospiciente al punto di partenza. L'attivazione della linea corrispondente a ciascun portale presente nell'elenco apre la sezione INFORMAZIONI GENERALI, dalla quale è possibile, per i 172 portali significativi descritti nel CATALOGO -individuati in ELENCO dalla presenza del la lettera C - accedere alle successive sezioni ASPETTI FORMALI e ASPETTI TECNOLOGICI. In linea con questi rimandi, la sezione RILIEVI è attivabile per i 21 portali per i quali è stato effettuato il rilievo di dettaglio. Con MAPPA si apre la visualizzazione della Pianta della Città di Udine dell'ingegner Antonio Lavagnolo (1847), scansione della copia telata conservata presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe dei Civici Musei. La mappa è suddivisa in 16 quadranti che, attivati singolarmente, evidenziano la posizione di tutti i portali contenuti nel REPERTORIO DEI PORTALI DI UDINE. L'attivazione di ciascun contrassegno apre la scheda, per la quale valgono le indicazioni appena fornite per il percorso di ELENCO. Con INTERROGAZIONE
è possibile passare a un'interrogazione autonoma delle
schede, secondo alcuni
parametri a scelta dell'utilizzatore.
Una nota necessaria: il ventaglio di possibilità proposte risulta limitato ad alcune voci, causa la necessità di compattare le risposte, necessariamente "per-confezionate", in un solo supporto informatico leggibile su diverse piattaforme hardware. Diverso sarebbe stato il poter accedere via rete a un sito dedicato, condizione nella quale il database "dinamico" avrebbe potuto esplicare le proprie potenzialità in toto. L'interrogazione, quindi, non esaurisce una ricerca per variabili quali che siano, ma si limita a indicare possibili percorsi di approfondimento che solo la "messa in rete" dell'elaborato potrebbe consentire. dettagli: palazzo Montegnacco-Berghinz-de Concina, via Mantica 40, Udine |