Il portale in pietra nell’edilizia civile è, tra gli elementi costruttivi costituenti una facciata, più di ogni altro, elemento di presentazione dell’edificio, portatore di simboli e messaggi: una funzione mantenuta nel tempo, attraverso la storia dell’uomo, pur nella mutevolezza degli stili e dei rapporti sociali.

L’ingresso e la soglia: ai significati di ‘iniziazione’ si affianca quello di ‘distinzione’, il limite tra proprietario e ospite, tra persona accetta ed esclusa.
Così, i mascheroni a protezione dell’abitazione incutono timore, le dimensioni anomale dell’elemento costruttivo soggezione, l’uso di materiale pregiato e le lavorazioni curate portano all’ammirazione, il richiamo a esempi aulici al rispetto.

A tale scopo la realizzazione del portale segue nel tempo i mutati linguaggi e modi espressivi, potendo imporsi, nella sua unitarietà e unicità, sul disegno dell’edificio e sulla composizione della facciata, testimone privilegiato di un tempo e di un luogo, di rapporti e conoscenze, di ambizioni e limiti.
Eppure, l’elemento in sé assolve esclusivamente una funzione statica elementare: dare la possibilità al costruttore di realizzare un’apertura in un elemento di confine - la facciata, il muro di recinzione - garantendo con la resistenza dei propri componenti - piedritti e traverso - la trasmissione al terreno delle aumentate sollecitazioni indotte dall’apertura del varco.
Il portale riassume, in questa sua funzione, le capacità delle tante figure del cantiere: il cavapietre, lo sbozzatore, lo scalpellino, il manovale, il fabbro, per quanto attiene la pietra e la sua posa in opera, il falegname, il decoratore, ancora il fabbro, per la realizzazione delle parti di completamento in legno, ferro, stucco: si sintetizza, così, la capacità costruttiva di tanti operai e artigiani, quasi si trattasse di una piccola fabbrica.

La scelta di dedicare allo studio dei portali nell’edilizia civile della città di Udine l’attività di ricerca della tesi di dottorato ha come fondamento la consapevolezza che questo elemento costruttivo effettivamente racchiude in sé tempi e modi, luoghi e conoscenze.
Studiare i portali di questa piccola città di confine diventa, così, un mezzo e un fine.

Il portale a Udine come mezzo: per porre le basi delle ricerche a venire sulla realizzazione degli edifici di antico impianto della città, sui collegamenti culturali, sulle committenze, sulle tecniche costruttive, sulla vita del cantiere, sui progetti, sulle maestranze, sui tempi di realizzazione, sugli approvvigionamenti e sui collegamenti commerciali, in sintesi, sulla capacità costruttiva di un luogo nella sua storia.
Il portale a Udine come fine: lo svolgimento di una ricerca con l’obiettivo la realizzazione di un'analisi ragionata. Partendo dalla definizione della consistenza, lo studio dei riferimenti stilistici, lo spoglio del materiale bibliografico e delle carte d’archivio, il rilievo metrico e materico di casi di riferimento, la comprensione del manufatto, concorrono alla realizzazione di una scheda di base, punto di partenza per la messa a punto di un catalogo ragionato dei portali della città, un catalogo tematico, una nicchia di studio che permetta il raffronto rapido di periodi, componenti, materiali.

Il numero elevato di presenze in città - circa 250, nel solo centro storico, tra portoni, portali e porte in pietra, dei quali 100 indiscutibilmente elementi di pregio - nella varietà delle forme e delle dimensioni porta in sé un che di vago e sfuggente.

La presunzione di un positivismo capace di inquadrare e riordinare in una sintesi risolutrice si associa, così, alla libertà di analizzare ogni singolo portale nella sua irripetibilità.

dettagli: Arco Bollani, piazza Libertà 3, Udine